"Ieri, 13 settembre, il tribunale contabile ha deciso sulle sorti di Aerdorica e, tra qualche giorno, si avrà l’esito dell’accettazione del concordato preventivo o del fallimento. Auspichiamo che il giudizio propenda per il concordato e per la continuazione dell’attività dello scalo che, se raggiungerà questo obiettivo, è solo ed esclusivamente grazie ai lavoratori che vi sono occupati e che hanno sostenuto e stanno sostenendo sacrifici enormi in termini di salario e di orario". Così Valeria Talevi, segretaria generale Filt Marche, sulla vertenza Aerdorica.
"La realtà di questa infrastruttura è stata caratterizzata da una pessima gestione, cui hanno partecipato tutte le forze politiche, anche quelle di opposizione, che oggi auspicano che il tribunale di Ancona decida per il fallimento della società di gestione (Aerdorica spa), attualmente in concordato. Il fallimento consentirebbe un risparmio per chi acquista la struttura, con tanti debiti, ma con grandi potenzialità di sviluppo dei traffici, sia merci che passeggeri. Riteniamo che, se ci fosse il fallimento, potrebbero essere a rischio i lavoratori rimasti, una novantina (dei quali molti part time), e le maestranze che operano nell’ indotto, circa 300, nei settori merci e logistica e servizi in generale, pubblici e privati", prosegue la dirigente sindacale.
"A chi grida al fallimento, chiediamo d’impegnarsi politicamente e alla società d’inserire, nel bando di gara per la privatizzazione, la clausola sociale per i lavoratori che vi operano. Una richiesta reiterata dalla Filt in diversi momenti e, da ultimo, a seguito della delibera regionale, relativa all'individuazione del partner privato, cui cedere la quota di maggioranza della società, ai fini della privatizzazione anche parziale della società medesima. Clausola sociale contenuta nel Codice degli appalti, che prevede norme di tutela dei lavoratori, qualora fosse affidata la gestione a un terzo soggetto. Solo così si garantiscono i diritti dei lavoratori e le loro retribuzioni", aggiunge la sindacalista.
"All’amministrazione della società si chiede di dare quelle risposte che, da tempo, sono oggetto di scontro: la gestione della stagione invernale, la sistemazione delle buste paga, la regolamentazione di turni e orari e la sistemazione dei contratti part time. I sindacati hanno aperto un tavolo permanente con la regione Marche e l’attuale società di gestione per discutere del rilancio dello scalo marchigiano, sia per il settore cargo che trasporto passeggeri, e di occupazione. Questi tavoli hanno prodotto risultati, giudicati non soddisfacenti dal sindacato, che chiede maggior impegno sul torvare soluzioni per la ricollocazione di eventuali esuberi. Infine, sulle recenti polemiche legate alle dichiarazioni di due lavoratori, oggetto di sanzione disciplinare per aver fatto esternazioni su un quotidiano, le ritieniamo pure strumentalizzazioni", conclude Talevi.