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Via libera alla nuova legge sulla concorrenza dal Senato, con 146 sì e 113 no nel voto di fiducia. “È evidente, anche dalla maggioranza risicata con la quale è stato approvato, che il disegno di legge provoca delle difficoltà reali, una su tutte riguarda la fornitura di energia elettrica, con l'obbligo per l'utente di passare al mercato libero contro il quale ci siamo battuti durante tutto l'iter del provvedimento”. A dirlo è il responsabile della Cgil per le politiche energetiche Antonio Filippi
“La soppressione dal 1 luglio 2019 del mercato di maggior tutela – spiega il dirigente sindacale – comporta un danno notevole per 23 milioni di utenti, tra famiglie e imprese, ai quali questo garantiva un prezzo più basso di circa il 20 per cento rispetto alle tariffe applicate nel cosiddetto 'libero mercato'. La Cgil – ricorda in conclusione Filippi – si è opposta a questa imposizione prevista dal ddl, ritenendo che l'unica regola per il passaggio volontario al mercato libero debba essere la convenienza, non l'obbligatorietà per legge”.