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Dopo 17 mesi di serrato confronto, le trattative sul rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli di Bari e Bat si concludono con un accordo separato. L'intesa raggiunta al tavolo tra organizzazioni sindacali e parti datoriali, non firmata dalla Flai, “è al ribasso, fortemente penalizzante sotto il profilo salariale, contributivo e previdenziale, quindi impossibile da ratificare”. Così le segreterie provinciali Flai Cgil di Bari e Bat: “Non potevamo accettare penalizzazioni così pesanti sul piano contrattuale, salariale, su indennità di disoccupazione, prestazioni Inps e sul calcolo delle future pensioni”.
Spiegano Anna Lepore e Gaetano Riglietti, segretari provinciali della categoria: “Le parti datoriali di Confagricoltura, Coldiretti e Cia, con Fai Cisl e Uila Uil, altro non hanno fatto che stabilire lo scivolamento delle figure professionalizzate al parametro più basso, determinando una pesante perdita salariale”. Un fatto insostenibile per gli agricoli Cgil, “nonostante ci siamo impegnati fino alla fine per discutere, proponendo una fase sperimentale che contenesse però garanzie sul piano occupazionale e salariale per i lavoratori direttamente interessati, da verificare poi attraverso elenchi nominativi trasmessi dalle aziende all’Ente bilaterale territoriale degli stessi operai agricoli”.
“Impedire la verifica – osservano Lepore e Riglietti – equivale a celare dinamiche contrattuali che di fatto garantiscono il ricorso al sotto-salario e ad altre forme distorsive presenti nel mercato del lavoro, oggi pesantemente sanzionate dalla legge 199/2016, conosciuta meglio come legge contro lo sfruttamento lavorativo e caporalato. A tal proposito, proclameremo lo stato di agitazione della categoria avviando in modo capillare una serie di assemblee tra i lavoratori agricoli e preannunciando uno sciopero del settore”, concludono i due segretari.