“La sottoscrizione dell'accordo per Bagnoli è indubbiamente una buona notizia per Napoli e il Mezzogiorno”. E’ quanto affermano, in una nota, i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati.
“Abbiamo sempre sostenuto – sottolineano i tre segretari - la necessità di una adeguata collaborazione istituzionale come condizione indispensabile per il rilancio della città a partire da Bagnoli; abbiamo sempre sostenuto la necessità di restituire alla città quell'area così importante nel quadro di un assetto urbanistico unitario e fortemente orientato alla sostenibilità ambientale e all'economia del mare”.
“Per questo – precisano Schiavella, Tipaldi e Sgambati - l’intesa sottoscritta oggi rappresenta un risultato importante e condiviso. Perché diventi capace di produrre effetti concreti è però necessario non solo proseguire sulla strada della cooperazione istituzionale ma anche inserire il Piano per Bagnoli in un contesto più ampio di programmazione che tenga legate insieme in un unico disegno strategico su scala metropolitana tutte le altre opportunità di sviluppo, dal Patto per Napoli, alle ZES, al piano periferie e ai necessari interventi sulle coesioni sociali così come il Sindaco si è impegnato a fare con il protocollo sottoscritto con Cgil Cisl Uil a marzo. Un piano costituito con la partecipazione reale della città a partire dalle sue forze sociali. Su questo tema registriamo non più accettabili limiti”.
“Su questo elemento di partecipazione per noi indispensabile al successo di tutte le iniziative in campo, in primis Bagnoli – aggiungono i segretari di Cgil Cisl Uil - non possiamo infatti che rilevare l’assenza di ogni confronto con le organizzazioni sindacali da parte della Cabina di Regia governativa e del Comune di Napoli, rispetto al quale non sono più comprensibili i ritardi nell'attuazione degli impegni sottoscritti a marzo in materia di Patto per Napoli”.
“Un ritardo non più sostenibile – concludono Schiavella, Tipaldi e Sgambati - che rende necessaria l’immediata attivazione di un tavolo con le parti sociali che dia senso concreto alle volontà di partecipazione troppo spesso dichiarate e non praticate”.