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Un accordo che limita gli effetti del Jobs Act e mantiene l'articolo 18 è stato siglato presso la residenza Bobolino della Misericordia di Firenze nella gestione del cambio di appalto del personale addetto ai servizi di assistenza. Sette lavoratrici e un lavoratore dal consorzio "Il Borro" sono passati alle dipendenze alla cooperativa sociale Giocolare che fa capo al consorzio Orologio 2.0. I sindacati Fp Cgil e Fisascat Cisl hanno stabilito insieme alla cooperativa che, oltre alla tenuta dei livelli salariali e normativi, ci sarà il mantenimento delle tutele previste dall'articolo 18.
Non è la prima volta che succede. Il 25 febbraio scorso il comune di Livorno e sindacati avevano siglato un accordo sull’applicazione di clausole sociali nelle procedure di affidamento del servizio di distribuzione gas. Anche in quel caso al centro del testo condiviso c'erano il mantenimento dell'Articolo 18 e la garanzia dei diritti pregressi, previdenziali e normativi, ai lavoratori.
Prima ancora, nel dicembre del 2015, la stessa cosa era successa in Brianza, quando la Log System di Nova Milanese aveva sottoscritto un'intesa con i sindacati per la stabilizzazione dei lavoratori precari, che ancora una volta neutralizzava il Jobs act.
Una battaglia, quella contro le norme presenti nella "riforma" voluta dal governo Renzi, che la Cgil ha portato avanti per mesi, fino alla consegna al Parlamento, il 29 settembre scorso, di un milione e 150 mila firme per la proposta di iniziativa popolare sulla Carta dei Diritti universali, frutto di una mobilitazione senza precedenti del sindacato di Corso d'Italia.
“È un altro piccolo ma importante risultato, dimostra l'esistenza di aziende e cooperative che non intendono avvalersi della 'liberalizzazione' dei licenziamenti”. Così il segretario generale Fp Cgil Firenze Alessandro Giorgetti e Francesco Belli di Fp Cgil Firenze. “Ci auguriamo – aggiungono – che si possa continuare a sottoscrivere accordi di questa natura, evidentemente non è l'articolo 18 a spaventare le aziende. Come Cgil abbiamo lanciato la proposta di legge per la Carta dei diritti universali del lavoro e accompagnata da tre referendum – uno per il ripristino dell'articolo 18, uno per l'abolizione dei voucher, uno per la clausola sociale nei cambi di appalti – proprio per riuscire a ristabilire un maggiore equilibrio tra diritti dei lavoratori e poteri delle parti datoriali”.