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Non ce l’ha fatta Sergiu Todita, l’operaio di 40 anni di origine moldava coinvolto nel gravissimo incidente nelle Acciaierie Venete a Padova lo scorso 13 maggio. Quel giorno una siviera contenente acciaio fuso, mentre veniva sollevata da una gru, si è staccata dal carroponte che la sorreggeva e precipitando a terra ha generato un'ondata di calore che ha investito in pieno due dipendenti delle Acciaierie di Riviera Francia, Sergiu Todita appunto e il collega Marian Bratu. I due sono stati portati agli ospedali di Cesena e Padova e ricoverati nei centri grandi ustionati con lesioni profonde su tutto il corpo. Feriti, anche se in modo meno grave, altri due lavoratori di una ditta in appalto, Simone Vivian e David Di Natale. Todita, che abitava a Padova, lascia una moglie e una figlia.
Todita era ricoverato da 25 giorni al centro grandi ustionati di Cesena. Nell'incidente alle Acciaierie Venete era stato investito da una bolla di calore che gli aveva provocato ustioni su quasi il 100% del corpo. A portarlo lontano dal luogo del disastro era stata la squadra di sicurezza interna allo stabilimento, in attesa dell'arrivo dei vigili del fuoco e dei sanitari del Suem. Da Padova, poi, era stato trasferito nella cittadina romagnola. Troppo gravi le ferite riportate quel giorno, al punto che i medici, in queste settimane, non sono mai riusciti a intervenire chirurgicamente su di lui. Stanotte, intorno all'una, la morte. Pochi giorni fa aveva ricevuto la visita di una delegazione di colleghi, partiti da Padova, che hanno portato a lui e alla moglie la solidarietà di tutti i 350 operai dello stabilimento di Riviera Francia. Ventiquattro ore di sciopero di tutte le attività non in cassa integrazione sono state indette dalla Fiom di Padova, nello stabilimento, in segno di lutto.
“Ieri altri tre incidenti sul lavoro: uno per fortuna senza conseguenze a Porto Marghera, dove in una fonderia una colata di zinco fuso è sfuggita dal forno causando un principio di incendio; in cantieri a Marcon e a Vazzola due lavoratori caduti con gravi conseguenze fisiche. Oggi la morte di Sergiu Todita, ricoverato a Cesena in seguito all'incidente drammatico delle Acciaierie Venete di Padova. La Cgil del Veneto si stringe innanzitutto alla famiglia di Sergiu e si augura che i feriti di ieri possano rimettersi quanto prima”. Lo afferma in una nota Christian Ferrari, segretario generale della Cgil Veneto.
“La strage dunque continua apparentemente inarrestabile – prosegue il sindacalista –. E non potrebbe essere altrimenti senza che fatti concreti intervengano a cambiare drasticamente le cose. Il tavolo per la sicurezza istituito in Regione prosegue il suo lavoro, ma quanto sta accadendo rende ancora più urgenti provvedimenti e risposte inderogabili per garantire la sicurezza dei lavoratori e la salubrità dei posti di lavoro in Veneto. Servono risposte concrete e servono subito, al massimo entro il mese di giugno. Tutte le Istituzioni, a cominciare dal Presidente Zaia, e le parti datoriali hanno assunto impegni solenni in tal senso. Il tempo degli annunci è finito. Il Sindacato è al tavolo di confronto per produrre risultati reali, allo stesso tempo è pronto a rilanciare le iniziative di mobilitazione per interrompere questa interminabile scia di sangue”.
“Ci stringiamo alla famiglia di Sergiu e chiediamo al nuovo governo che vengano adottate rapidamente iniziative concrete per fermare la strage sul lavoro”, scrive la Cgil nazionale su twitter.
ARCHIVIO La tragedia alle acciaierie
Adesione totale allo sciopero