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Sciopero di 24 ore oggi (lunedì 14 maggio) nei sei stabilimenti delle Acciaierie Venete, dopo il terribile incidente di domenica 13 nello stabilimento di Padova, dove quattro operai sono rimasti ustionati. Previsto anche un "presidio di solidarietà" (presso il sito di via Silvio Pellico) per i lavoratori feriti. Lo stabilimento è stato posto sotto sequestro e tutte le attività produttive e lavorative sono ferme fino a data da destinarsi. "Sono vicina ai lavoratori delle Acciaierie Venete e alle loro famiglie, coinvolti nell’ennesimo incidente", commenta su Twitter il segretario generale della Cgil Susanna Camusso: "La sicurezza sul lavoro è ormai una drammatica emergenza nazionale. Sono necessarie scelte immediate: più controlli, più rigore, più formazione e informazione".
I lavoratori sono stati investiti da un colata di acciaio fuso, a causa di un guasto nella linea produttiva. Due operai hanno riportato ustioni al 100 per cento del corpo: sono ricoverati nei Centri grandi ustionati di Padova e Cesena, uno dei due è in condizioni particolarmente gravi. Un terzo lavoratore presenta ustioni al 70 per cento del corpo, ed è ricoverato a Verona. Un quarto, meno grave, è stato dimesso nella tarda serata di domenica 16. L'incidente, in particolare, si sarebbe verificato a causa della rottura di alcuni supporti che sostengono i tubi nei quali scorre l'acciaio allo stato liquido.
“Siamo di fronte a una drammatica emergenza nazionale che ci interroga sul legame tra condizioni di lavoro e modello di sviluppo e innovazione”. Così in una nota la Cgil nazionale: "Nella lotta contro gli infortuni siamo tra due fuochi: da un lato il vecchio modo di lavorare, specie nei settori più colpiti, in cui si continua a morire esattamente come mezzo secolo fa; dall’altro, il nuovo che avanza, il futuro 4.0, portatore di nuovi fattori di rischio e malattie professionali, in parte ancora non indagati” . Per la Cgil, “occorre, dunque, potenziare i controlli per rendere esigibili le leggi esistenti, da implementare e modellare anche sulla base delle nuove esigenze” .
"Un gravissimo incidente è avvenuto questa mattina, poco prima delle 8, nello stabilimento delle Acciaierie Venete di Padova, azienda che lavora a ciclo continuo". E' quanto si legge in una nota della Fiom nazionale, che dopo una sintetica ricostruzione dei fatti aggiunge: "Nello stringerci alle famiglie dei lavoratori coinvolti, condanniamo da subito l'accaduto, di cui faremo le valutazioni del caso, ricordando che nel recente passato avevamo già richiesto che non ci fosse promiscuità tra la movimentazione delle siviere e i dipendenti. Purtroppo quello che non doveva succedere è accaduto. In nessun caso si può parlare di fatalità. E' necessario - conclude il comunicato del sindacato dei metalmeccanici Cgil - che la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sia la priorità in ogni ambiente di lavoro, in tutto il paese".
"Basta è ora di fermarsi e di ripristinare le priorità. Il lavoro e il come si lavora sono l'unica priorità. Non possiamo permetterci più altre tragedie, non possiamo più contare solo i morti, i feriti e gli invalidi" scrive in un comunicato Loris Scarpa, segretario della Fiom Cgil di Padova: "È necessario fermarci e ripensare profondamente a quali sono le priorità di un Paese evoluto e che vuole progredire. Perché dobbiamo lavorare in queste condizioni? A noi non interessano i costi né i profitti, ma vogliamo lavorare solo per costruire un futuro dignitoso per noi e i nostri figli. Il lavoro, e non il mero contenimento dei costi, dovrebbe essere il segno del vero progresso. Questi fatti non riguardano più solo i sindacati e le imprese, ma devono riguardare chi governa e chi vuole governare questo Paese".
Dal primo gennaio sono 255 i morti sui luoghi di lavoro in Italia. Lo afferma l'Osservatorio indipendente di Bologna che aggiorna quotidianamente sul suo blog il drammatico susseguirsi di incidenti: "Con le morti sulle strade e in itinere si arriva a superare già i 450 morti complessivi". Da dieci anni il sito registra ogni tragedia sul lavoro, regione per regione, città per città: è un'iniziativa avviata il primo gennaio 2008 dal metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli per ricordare i sette lavoratori della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima. I dati ufficiali delle denunce di infortunio mortale presentate all'Inail registrano per i primi tre mesi del 2018 212 morti sul lavoro: 22 in più rispetto alle 190 del primo trimestre 2017 (+11,6%).
Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso sarà domani mattina (15 maggio) a Padova per incontrare i delegati sindacali di Acciaierie Venete, lo stabilimento dove ieri è avvenuto l'incidente sul lavoro che ha coinvolto quattro operai. L'incontro – comunica la Cgil del Veneto – si terrà alle ore 8 nella sede della Cgil di Padova.
“È stata immediata la risposta dei lavoratori negli stabilimenti del gruppo Acciaierie Venete, dopo il gravissimo incidente sul lavoro accaduto ieri nello stabilimento di Padova”. Così in una nota la Fiom nazionale. Questa mattina sono scesi in sciopero i lavoratori del primo turno degli stabilimenti di Padova Riviera Francia e Verona, sciopero che continuerà per tutta la giornata con i turni successivi. Da questa sera lo stop riguarderà gli stabilimenti bresciani di Sarezzo e Odolo, così come lo stabilimento di Valsugana, in provincia di Trento. Domani si sciopererà per 8 ore nello stabilimento di Buia in provincia di Udine.
Prosegue il sindacato: “Le prime fermate hanno coinvolto la totalità dei lavoratori, oltre 1.000 in tutto il gruppo siderurgico, che hanno reagito alla pesante notizia del gravissimo infortunio che ha coinvolto Davide, Marian, Sergio e Simone, quattro loro colleghi di lavoro per i quali con apprensione attendiamo notizie positive dai nosocomi in cui sono ricoverati. Lo sciopero è un preciso segnale rispetto alla necessità di intensificare il confronto con i lavoratori e l’azienda per quanto riguarda il tema della prevenzione, della salute e della sicurezza. A fronte di tutto ciò, nelle prossime settimane verrà riconvocato un incontro di tutti i delegati del gruppo per una valutazione della situazione e per le eventuali iniziative sindacali”.