La Cgil accende i riflettori sull'applicazione della legge 194. A Palermo, come nel resto d'Italia, il numero di aborti è dimezzato rispetto a dieci anni fa ed, invece, gli obiettori di coscienza sono in costante aumento. "La legge è diventata praticamente inaccessibile alle donne" denuncia la Cgil, che snocciola i dati. "Nell'azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello - dicono dal sindacato - i medici ginecologi che applicano la legge sull'interruzione di gravidanza sono solo due cosi' come al Civico e all'Ingrassia. E c'e' un solo medico non obiettore alla clinica Candela: nel resto delle strutture private convenzionate palermitane il servizio e' inesistente".
In provincia non va meglio: un solo medico non obiettore si divide tra Petralia e Termini Imerese. E un solo medico opera a Partinico. Dopo 34 anni, insomma, la legge 194 continua a fare discutere.
"Conoscere, applicare la legge 194/78" e' il titolo dell'iniziativa in programma mercoledì 14 maggio, a partire dalle 9 presso l'Istituto Gramsci, ai Cantieri culturali alla Zisa, a Palermo. L'incontro è organizzato dalla Cgil di Palermo, dalla Fp Cgil e dall'Udu, con la partecipazione di istituzioni, università, operatori del settore, proprio per ridiscutere la 194, una "legge negata" e per chiedere "la sua corretta applicazione".
Aborto: Cgil Palermo, casi dimezzati in 10 anni
Se ne parla il 14 maggio in un convegno organizzato nel capoluogo siciliano
13 maggio 2014 • 00:00