PHOTO
Continua la protesta dei lavoratori della Arkad Spa, contro la volontà dell’azienda di chiudere entro il 1° aprile la sede genovese. Lo riferisce una nota della Fiom di Genova. Dopo lo sciopero con presidio di lunedì scorso, oggi (4 febbraio) i lavoratori sono stati ricevuti dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale.
Da qui, spiega il sindacato, “è emersa la volontà di votare un ordine del giorno nel quale si impegna l’amministrazione a trovare soluzioni sul territorio. Durante l’incontro la Fiom ha chiesto che tutte e due le aziende coinvolte nella vertenza, Abb e Arkad, vengano chiamate a un tavolo di confronto: infatti, se da un lato Arkad afferma di non poter più sostenere alcuni costi di gestione, dall’altro c’è Abb che nel 2018 ha ceduto ad Arkad il ramo d’azienda del settore Oil&Gas con una procedura dichiarata illegittima da parte del Tribunale di Genova”.
Intanto i lavoratori continuano con la mobilitazione e venerdì saranno a Milano insieme ai colleghi del capoluogo lombardo in sciopero per 4 ore, per chiedere certezze sul futuro dell’azienda. Durante la protesta una delegazione sarà ricevuta in Regione Lombardia.
Due anni fa la multinazionale svizzera Abb cede un ramo d'azienda a un'altra multinazionale, la saudita Arkad. Sopra quel “ramo” però ci sono i lavoratori (una ventina) della sede genovese di Abb (ora Arkad) impiegati nel settore oil & gas, per anni fiore all'occhiello dell'azienda svizzera. L'operazione, avvenuta grazie all'accordo separato (non sottoscritto dalla Fiom) del 28 dicembre 2017, viene però dichiarata illegittima dal Tribunale di Genova, con sentenza del 24 gennaio scorso.
Il Tribunale ha intimato ad Abb di ripristinare i rapporti di lavoro, con il rispettivo inquadramento professionale allora riconosciuto, e con efficacia giuridica ed economica dal 1° gennaio 2018. Nel frattempo la Arkad annuncia la chiusura della sede genovese entro il 1° aprile, confermando in pieno le preoccupazioni dei sindacati sulla cessione, considerata un “trucco” per liberarsi dei lavoratori.
“Dopo questo annuncio tutto diventa ancora più evidente e soprattutto più chiaro”, commenta Mirco Rota, responsabile Fiom Cgil per Abb: “Non solo hanno violato le norme di legge, come ha stabilito il Tribunale di Genova, ma, dopo aver fatto un’operazione maldestra, ora se ne lavano le mani. Una vicenda che anche i presidenti delle Regioni Liguria e Lombardia, a suo tempo, segnalarono al governo come un’operazione pericolosa per i lavoratori”.