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“Non cediamo il passo al terrore”. Con questo messaggio, a pochi giorni dall’attentato che ha sconvolto la Tunisia, prende il via martedì 24 marzo, proprio a Tunisi il Forum Sociale Mondiale che fino al 28 marzo vedrà circa settantamila persone provenienti da tutto il mondo impegnate in seminari, convegni, eventi culturali. Il tutto inizierà con una “grande marcia dei popoli contro il terrorismo”, alle ore 16, e terminerà davanti al museo del Bardo. La violenza terroristica, però, sarà anche il tema di un altro evento del Forum, il 26 marzo, nel campus universitario Al Manara, dove avrà luogo un grande incontro per iniziare a scrivere la "Carta Internazionale Altermondialista contro il terrorismo”.
Dopo l'esperienza del 2013, ritorna quindi il Forum, un “luogo aperto” di incontro in cui i movimenti sociali, reti, Organizzazioni Non Governative e ambientaliste, sindacati e gruppi di donne e di studenti, Università, Fondazioni culturali ed altre organizzazioni della società civile contrarie alle formule del neoliberismo e ad un mondo dominato dal capitale o da qualsiasi forma di imperialismo, si riuniscono per confrontare le varie opinioni e strategie, per discutere idee, per formulare proposte, condividere le loro esperienze.
L'appuntamento si caratterizza dunque per la pluralità e la varietà dei protagonisti e la scelta di confermare Tunisi come sede del Forum corrisponde a un desiderio formulato da vari movimenti sociali regionali e internazionali. Una scelta che può aiutare i processi di consolidamento dei cambiamenti nella regione, nati grazie alla rivoluzione tunisina e ai movimenti democratici. E che non devono essere interrotti dagli attacchi terroristici più recenti.
La Tunisia, infatti, nonostante i morti del Bardo, è il paese in cui hanno preso avvio i movimenti delle “primavera arabe” la transizione politica ha segnato il passo, pur proponendo alcuni risultati positivi. Tutta la regione del Maghreb-Machreq, con i cambiamenti e le crisi che costellano l'area mediterranea, dalla Siria alla Libia, all'Iraq, ai drammi della Palestina e le violenze in Egitto e i massacri dell'Isis, stava già vivendo una fase allarmante.
Il Forum Sociale Mondiale si svolgerà nel campus dell'Università Al Manar, su un'area attrezzata di 5000 metri quadrati con aule, impianti mobili, servizi di ristorazione e ogni altra struttura per consentire lo svolgimento dell'appuntamento mondiale.
Si sono iscritte alcune centinaia di reti, movimenti ed associazioni e sono previste molte attività seminariali, oltre alla partecipazione “a distanza” tramite i collegamenti telematici di videoconferenze, chat e internet. Oltre dei terribili avvenimenti più recenti, al Forum si parlerà delle situazioni nella regione Maghreb - Mashrek e delle esperienze dei nuovi movimenti, si discuterà delle condizioni e della vita dei migranti, delle condizioni delle donne, dei giovani, del lavoro che manca e dei possibili cambiamenti.
Vi sarà ovviamente anche un ampio spazio per i temi del lavoro e del sindacato: il sindacato tunisino UGTT è impegnato nel coordinamento di questo spazio e saranno presenti molte organizzazioni sindacali europei: la Cgil ha programmato proprie iniziative e contributi. Su questo programma torneremo nei prossimi giorni, quando il calendario del Forum Sociale Mondiale di Tunisi sarà definito.