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Nella giornata di martedì 12 novembre è stato aggiudicato il bando di gara riguardante la refezione scolastica del Comune di Roma. Ma questo è avvenuto secondo i sindacati "disconoscendo l'impegno al confronto preventivo contenuto nell’accordo stipulato a settembre 2019 tra Comune di Roma e organizzazioni dei lavoratori", accordo che prevedeva "attraverso tavoli tecnici settimanali l’individuazione di soluzioni alle gravi criticità contenute nel bando, da noi denunciate fin dal 2017".
L’amministrazione capitolina “tira dritto” e aggiudica la gara, denunciano Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio, insieme alle categorie coinvolte (Filcams, Fisascat, Uiltucs e Uiltrasporti). "Nessuna soluzione concreta in merito all'assenza di garanzia occupazionale per 170 cuoche operanti nei nidi, alle 330 lavoratrici delle scuole autogestite, nessun intervento di rettifica rispetto all'indebolimento della clausola sociale, né tutele rispetto al rischio di impatti negativi su occupazione, diritti e retribuzione di tutte le addette delle mense di Roma", scrivono i sindacati.
Eppure, Roma Capitale, con la firma dell'accordo di settembre aveva assunto un impegno specifico nei loro confronti: mettere in atto tutte le iniziative di propria competenza finalizzate a garantire "la continuità dei rapporti di lavoro attualmente in essere, le mansioni e i parametri di fatto osservati".
La convocazione del tavolo tecnico del 21 novembre, "arrivata, fatalmente, proprio nella giornata di ieri", osservano i sindacati, costituirà "un'occasione utile per richiamare l'amministrazione agli impegni assunti, riservandoci, nell'ipotesi in cui dovessimo registrare un'indisponibilità in tal senso, a riattivare ogni forma di mobilitazione che riterremo necessaria".