Più di 500 persone (lavoratori pubblici, insegnanti, studenti) partiranno da tutta l'Umbria sabato 28 novembre per partecipare alla manifestazione nazionale indetta dalle categorie del lavoro pubblico di Cgil Cisl e Uil per il rinnovo del contratto, per una vera riforma della pubblica amministrazione e per un rafforzamento dei servizi pubblici. Oggi più che mai il rinnovo del contratto nazionale è fondamentali per garantire diritti di cittadinanza, democrazia e sicurezza. I continui tagli lineari decisi dal governo nazionale, accompagnati da riforme confuse e contraddittorie hanno di fatto indebolito e ridotto il lavoro pubblico.

La manifestazione è stata preparata in Umbria con capillari assemblee nei posti di lavoro, generalmente molto partecipate. I lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico dell'Umbria chiedono dignità e rispetto per il lavoro svolto. Molte sono le criticità ancora aperte nella nostra regione: in primis la riforma degli assetti istituzionali che stenta a definirsi nella sua completezza. Rimane ad oggi incerta e assolutamente indefinita la collocazione della polizia provinciale (oggi i lavoratori hanno manifestato a Perugia), così come non si è ancora delineato un quadro certo di ricollocazione delle funzioni e del lavoro svolto dalle comunità montane. Permane, inoltre, grave il problema del precariato che negli enti locali si aggira intorno alle 100 unità (circa 40 presso la giunta regionale, 36 quelli dei Comuni del "terremoto" del 1997 che ad oggi non sono stati stabilizzati e manifestano da lunedì sotto la sede della Regione). Infine, permane un precariato diffuso tra alcuni enti di ricerca e di formazione.

Nella sanità rimane il problema di un riordino incompiuto, troppe disomogeneità e un carico di lavoro eccessivo in tutto il settore, che oggi, alla luce della nuova normativa europea, si palesa in tutta la sua dimensione, sia tra il comparto che nella dirigenza.

I tagli verso gli enti locali e la sanità hanno inoltre prodotto non solo una difficoltà del governo territoriale, ma anche pesanti conseguenze nei servizi in appalto. Decine di lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali, gli ultimi della filiera, sono in grave difficoltà e a rischio di disoccupazione. Contro questa idea di riforma e per un contratto che garantisca omogeneità e legalità, i lavoratori pubblici dell'umbria saranno a Roma il 28 novembre.