"È troppo facile per il governo contrapporre cittadini e pezzi del mondo del lavoro anziché guardare dove si annida la corruzione, a chi gaudagna su caporalato, lavoro nero, o sulle gare al massimo ribasso - così Susanna Camusso nel corso del suo intervento a San Giovanni –. Chiediamo al governo di fare come in Europa, perché l'Italia è l'unico paese a non avere una tassa sulle grandi ricchezze che va fatta". Proprio attrverso una patrimoniale, secondo Camusso, si avrebbero le risorse "per un Piano del lavoro che determini posti di lavoro qualificati, che curano il paese, producono innovazione, mettano in sicurezza le scuole, gli argini dei nostri fiumi". Servono, insomma, scelte di politica industriale che "facciano davvero misurare il paese con un'innovazione rispettosa di ambiente e diritto lavoro".
"Per noi – ha detto la leader Cgil – non c’è una via di uscita dalla crisi se non si crea buon lavoro, mentre il governo pensa sempre a una via bassa allo sviluppo che non cerca investimenti e non compete su ricerca". Quanto all'Europa, non è sufficiente battersi sui decimali del deficit, occorre che Renzi dica chiaramente "che bisogna cambiare i trattati che, pensati per un'Europa in crescita, ma che ora non vanno più bene, non funzionano. Bisogna tornare all'Europa dei popoli, della Carta di Nizza, dei diritti".
25 ottobre, Camusso: dalla patrimoniale risorse per lo sviluppo
25 ottobre 2014 • 00:00