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Sciopero, o anche "astensione dal lavoro": con l'avvicinarsi delle festività laiche del 25 Aprile e del Primo Maggio i sindacati del commercio di Liguria ed Emilia Romagna rilanciano la propria battaglia contro il lavoro festivo.
"Ribadiamo il concetto che non esiste contrattualmente obbligatorietà della prestazione lavorativa nelle festività nazionali", si legge in una nota della Filcams Cgil Liguria, che sottolinea la "gravità del fatto che alcune imprese, soprattutto nella grande distribuzione, abbiano previsto, in modo del tutto illegittimo, in molte lettere di assunzione l’obbligo del lavoro festivo. Ecco perché è stato necessario proclamare lo sciopero - spiega la Filcams - che va a garantire di beneficiare della festività anche a queste lavoratrici e lavoratori".
La Filcams Cgil Liguria ha infatti dichiarato lo sciopero per l’intero turno di lavoro nelle giornate di 25 Aprile e Primo Maggio 2018, che coinvolgerà i lavoratori di tutti gli esercizi commerciali facenti capo a Confesercenti, Confcommercio e Federdistribuzione. Inoltre, per sensibilizzare anche i cittadini sui temi della vertenza il giorno 24 aprile saranno effettuati volantinaggi nelle principali piazze della Liguria.
Mobilitazione anche in Emilia Romagna, dove, in questo caso unitariamente, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato l’astensione dal lavoro per le giornate del 25 aprile, Primo Maggio e 2 giugno 2018, "invitando i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali ad aderire astenendosi dal lavoro durante le festività".
"La disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori - sottolineano i tre sindacati emiliani - Recenti sentenze confermano questa nostra impostazione, secondo la quale il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l'eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo". Dunque, concludono le tre sigle sindacali, "i lavoratori, sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione".