Il sindacato partecipa con una delegazione di milleseicento lavoratori provenienti da tutti i territori della Sardegna, alla manifestazione “Lavoro è democrazia” organizzata a Roma da Cgil, Cisl e Uil. Partiranno in nave da stasera e con diversi aerei domani mattina presto per unirsi ai due cortei che attraverseranno le vie della capitale sino a piazza San Giovanni. Al centro della mobilitazione, la richiesta di provvedimenti urgenti su lavoro, fisco, contratti, politiche industriali. Rivendicazioni fondamentali secondo i sindacati isolani, che sottolineano da tempo la necessità di interventi nazionali e regionali per difendere e rilanciare l’apparato produttivo e arginare la preoccupate situazione di crisi sempre più grave.
Fra le priorità, l’emergenza legata ai fondi per la cassa integrazione, visto che le risorse assegnate dal Governo nazionale, non basteranno a coprire le richieste in costante aumento. E proprio su questo fronte, non soddisfa l’atteggiamento attendista del governo regionale. Secondo il sindacato, oltre alla battaglia per ottenere le risorse dal ministero, la Regione dovrebbe fare la sua parte, anticipando fondi propri per gli ammortizzatori sociali e per le politiche attive del lavoro. Accade invece il contrario: nonostante gli impegni e per ragioni del tutto ingiustificabili, non c’è ancora il testo collegato che avrebbe dovuto permettere l’erogazione dei trenta milioni previsti. Cgil, Cisl e Uil hanno sottolineato l’urgenza di riscrivere i criteri dell’accordo quadro sugli ammortizzatori, estendendo la copertura a tutto il 2013 e ai settori che ne sono sprovvisti, scongiurando la scadenza del 30 giugno.
Fra le richieste, anche una convenzione con l’Inps per accelerare i pagamenti, (restano ancora bloccati i cinquemila sussidi del 2012). “La condizione sociale in cui si trova la Sardegna – hanno detto i segretari regionali - richiede garanzie immediate da parte dei Governi nazionale e regionale sulla copertura finanziaria degli ammortizzatori sociali e, da parte dello stesso istituto previdenziale, una celerità sull’erogazione dei sussidi”. Dopo la manifestazione di domani a Roma, l’attenzione sarà rivolta verso le azioni della Giunta: “Se non ci sarà un segnale di svolta – annunciano i sindacati – proseguiremo con le azioni di mobilitazione e di lotta”.
22 giugno, in 1600 dalla Sardegna
21 giugno 2013 • 00:00