"In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia c’è chi non è stato invitato alla festa. Una generazione precaria fatta di disoccupati, precari, sottopagati, troppo a lungo dipendenti dai genitori. La generazione che scenderà in piazza il 9 Aprile al grido de 'Il nostro tempo è adesso | la vita non aspetta', con una mobilitazione nazionale promossa da 14 giovani rappresentativi di altrettante reti sociali". E' quanto si legge in una nota dei promotori della manifestazione (www.ilnostrotempoeadesso.it).

"Il momento in cui la nazione si celebra - scrivono i giovani - è quello giusto per ricordare che questo paese è anche nostro eppure ci esclude dal welfare, dal lavoro, dai diritti. Il 30% di disoccupazione giovanile (come certificato dall’Istat); i salari medi dei neolaureati italiani - 827 euro al 2010 contro i 1120 Euro del 2008 (dati agenzia Bachelor) - l’assenza di misure di sostengo al reddito per i precari e per chi cerca lavoro, l’inadeguatezza delle politiche di diritto allo studio la dicono lunga: c’è chi è cittadino solo a metà".

"Per questo domani diremo la nostra, alle 11.00 presso la Galleria Alberto Sordi a Roma con un flash mob - si legge ancora nella nota - Davanti a una porta tricolore, simbolo della 'festa dell’unità d’Italia', presidiata simbolicamente da guardiani all’ingresso, si schiererà una fila di giovani e precari che non possono entrare. Ma gli stessi che rimangono fuori concluderanno la performance con una promessa (fatta attraverso uno striscione): 'Il 9 Aprile scendiamo in piazza per riprenderci questo paese'".