"Dalla Puglia 4mila donne e uomini, lavoratori, pensionati, disoccupati, studenti, cassintegrati, saranno a Roma sabato 14 novembre per portare in piazza la crisi e suonare la sveglia al governo". E' quanto scrive in una nota la Cgil Puglia.

Il sindacato sottolinea che "non c’è settore produttivo o territorio di Puglia che non possa dirsi flagellato dalla crisi. I numeri impietosi della cassa integrazione ordinaria (aumentata del 214% dall’inizio dell’anno) insieme quelli della Cigs (cresciuta del 82%), riguardano oltre 20mila lavoratori, molti dei quali, alla scadenza di questo periodo, vedranno avviarsi la procedura di mobilità".

"Questi andranno ad aggiungersi - prosegue la Cgil pugliese - ai 50mila lavoratori dell’industria e dei servizi che hanno perso il lavoro nel 2009 e ai 250.000 precari pugliesi, molti dei quali semplicemente scompaiono alla scadenza del contratto, senza nemmeno l’onore della statistica".

"La cosa - prosegue il sindacato - si fa ancora più preoccupante se si osserva la crisi attraverso i settori produttivi. È il caso dell’Ilva, il più grande impianto siderurgico d’Europa, dove per gennaio i cassintegrati saranno 6mila. Il dimezzamento della produzione dell’Ilva coinvolgerà anche diverse migliaia di lavoratori degli appalti e dell’indotto, per molti dei quali si tratterà semplicemente di perdere il lavoro. Lo stesso vale anche per le aziende del settore auto come CNH, Bosh e Getrag; piuttosto che dell’aerospaziale come l’Alenia".

"C’è poi - conclude la Cgil Puglia - l’intero comparto del Il Tessile- Abbigliamento-Calzaturiero dove la crisi ha raggiunto dimensioni tali da metterne in discussione la stessa sopravvivenza. Per non parlare del settore del mobile imbottito vocino al tracollo già da qualche anno".



Per il Segretario Generale della Cgil Puglia, Giovanni Forte la Puglia sabato “sarà a Roma per rivendicare attenzione da parte del governo sugli effetti della crisi ed in particolare per i settori come il Tessile- Abbigliamento- Calzaturiero e il mobile imbottito, su cui il governo nazionale aveva preso impegni precisi e mai onorati”. “Non è più tempo di stare alla finestra –aggiunge il segretario Forte riferendosi all’atteggiamento del Governo- occorrono interventi concreti, ad esempio, sulle reti infrastrutturali, azioni capaci di mettere immediatamente in circolo denaro fresco e, allo stesso tempo, creare le condizioni per il rilancio del sistema produttivo pugliese una volta passata la bufera”.