"La risposta del governo all'Europa non è la risposta giusta rispetto alle obiezioni né rispetto allo sviluppo del Paese". A dirlo è stata ieri il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, commentando la lettera dell'esecutivo alla Commissione europea sulla manovra. "Il problema non è un numero in sé, ma a cosa serve il 2,4 per cento", afferma Camusso: "Non mi pare ci siano cambiamenti dell'impostazione della manovra sugli investimenti, sul lavoro e lo sviluppo. Il dibattito con l'Europa potrebbe durare all'infinito, anche perché l'economia è in rallentamento e questo fornisce argomenti all'Europa". Per il segretario generale "si può fare una politica espansiva, e sbaglia l'Europa a non riconoscerlo, ma non deve essere fatta solo di spesa. Serve una scelta di investimenti per generare lavoro, e il piano di investimenti non significa solo grandi opere, ma opere per la tenuta del Paese sotto tutti i profili".
Una manovra contro l'Europa. E contro gli italiani
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, commenta la lettera inviata a Bruxelles dal Governo Conte: tanta spesa corrente e niente per il lavoro e gli investimenti. E lo spread sale. Interviene Agostino Megale, Fisac Cgil
14 novembre 2018 • 16:05