Anche un caffè può esprimere solidarietà. E se un caffè tira l’altro, magari poi arriva anche il coraggio. Quello che hanno avuto i gestori del Roxy bar, alla Romanina, quartiere sud-est della Capitale, denunciando l’aggressione subita, nel giorno di Pasqua, dal clan Casamonica-Di Silvio. Un messaggio rivolto anche e soprattutto agli abitanti della zona a non abbassare la testa. A ribellarsi ad uno status quo mafioso che li tiene da tempo sotto scacco. E questa mattina reti sociali, associazioni, personalità della cultura, rappresentanti delle istituzioni si sono dati appuntamento nel locale diventato simbolo tangibile di chi lotta contro un’omertà diffusa. Di chi si ribella e lo fa alla luce del sole. Presenti anche tanti giornalisti per fare da “scorta mediatica” e non spegnere quel famoso riflettore su un territorio abbandonato da tutti. “Illuminare, anche mediaticamente, quel bar diventa cruciale per sensibilizzare le coscienze di chi lo frequenta ogni giorno e per continuare questo processo di legalità”, hanno ripetuto diversi ospiti che si sono alternati ai microfoni di RadioArticolo1.it
Un caffè per la legalità
Voci e interviste dal Roxy bar per l'iniziativa di solidarietà nei confronti dei gestori del locale devastato dal clan Casamonica-Di Silvio. Una "scorta mediatica" per il loro coraggio a non abbassare la testa. A cura di Davide Colella e Stefano Milani
17 maggio 2018 • 13:02