Il consumo del suolo sta diventando un fenomeno sempre più allarmante visto i dati che sono usciti questi giorni in un rapporto curato dall’Ispra. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale fotografa un Paese sempre più grigio e meno verde, che vede il 7,7% del proprio territorio sepolto da cemento e asfalto, valore tra i più alti in Europa, e preoccupa il dato riguardante la crescita nelle regioni in ripresa economica come nel Nord-Est del Paese. Persi 52 Km nel 2017, ossia è come se si fosse costruita ogni due ore un'area grande quanto Piazza Navona. NORD CEMENTO. “Sono Lombardia e Veneto le regioni italiane in cui si consuma più suolo in Italia, ed è nella macroregione del Nord, includendo anche Piemonte ed Emilia Romagna, che si perde oltre la metà del territorio agricolo nazionale, per trasformarlo in nuove urbanizzazioni e infrastrutture”, sottolinea ai microfoni di RadioArticolo1 Damiano Di Simine, responsabile suolo di Legambiente. UNA LEGGE SUBITO. Per Stefano Lenzi, del Wwf “il consumo del suolo è una malattia che debilita l’Italia. Questa malattia non solo si può, ma si deve curare riprendendo innanzitutto il percorso del disegno di legge che, nella passata legislatura, dopo essere stato approvato nel 2016 dalla Camera, si è interrotto al Senato”. Stefano Milani
Suolo a perdere
In Italia la superficie naturale si è ridotta in un anno di altri 52 chilometri quadrati. E' come se ogni due ore venisse costruita un'intera piazza Navona. Intervengono Stefano Lenzi, Wwf; Damiano Di Simine, Legambiente
19 luglio 2018 • 12:08