da Rassegna sindacale "Come ogni anno noi alimentiamo la memoria. Perché quel giorno l’Italia visse un dramma terribile ma dimostrò anche unità e il valore della solidarietà". Lo afferma la Cgil nazionale ricordando la strage di Bologna: alle 10.25 di sabato 2 agosto del 1980, nella stazione centrale di Bologna esplose un ordigno che provocò la morte di 85 persone e il ferimento e la mutilazione di oltre 200. "Era una mattina di festa, si partiva per le vacanze – prosegue il sindacato –. Gli emigranti che avevano lasciato il Sud dove non c’era lavoro, tornavano con i figli e le valige pesanti a casa. Bologna accorse, medici, infermieri e personale di servizio tornarono dalle ferie per prestare i soccorsi. Fu la peggiore strage di civili dalla fine della guerra. Una strage cattiva, di matrice fascista, di cui si sa molto ma non i mandanti". "Le istituzioni, grazie all'opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi. L'impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d'ombra che persistono sugli ideatori dell'attentato. E' una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l'affermazione della giustizia". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell'anniversario della strage di Bologna.
Stazione 2 agosto
Trentanove anni fa una bomba nella sala d’aspetto dello scalo di Bologna uccise 85 persone. Oltre 200 i feriti. La città ricorda e chiede piena giustizia. Con Riccardo Lenzi, Piantiamolamemoria, e Maurizio Lunghi, CdL. A cura di Martina Toti
2 agosto 2019 • 11:54