La lezione di umanità arriva dalla Spagna. Ci penserà infatti il paese iberico a far sbarcare, probabilmente in questo fine settimana, i 629 migranti a bordo della nave Aquarius tuttora in mezzo al mare dopo il rifiuto di Malta e dell’Italia ad attraccare. Cento migranti più debilitati andranno a Pozzallo, i restanti 500 proseguiranno per Valencia. SOFFIARE SUL FUOCO. “Un atto vergognoso quello del ministro dell’Intero Salvini che specula e continua a fare la sua propaganda sulla pelle delle persone”, dice ai microfoni di RadioArticolo1 l’ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Una tesi condivisa anche da don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità di Milano che ai nostri microfoni ha rilanciato la campagna Welcoming Europe – Per un’Europa più accogliente. LA EGGE DEL MARE. Ma l’Italia può vietare i suoi porti alle navi ong? E anche Malta può rifiutare di soccorrere persone in mezzo al mare? Lo abbiamo chiesto alla giornalista di Internazionale, Annalisa Camilli, che spiega come “la chiusura dei porti a navi umanitarie è in contrasto con diverse norme del diritto internazionale secondo cui le persone soccorse in mare devono essere trasportate nel porto sicuro più vicino alla zona del salvataggio”. Stefano Milani
Soccorrere non è reato
L’Italia chiude i porti alla nave Aquarius, e ci pensa la Spagna a darci una lezione di accoglienza. Giusi Nicolini: “La disumanità di questo governo va contrastato con la disobbedienza civile”. A cura di Stefano Milani
12 giugno 2018 • 12:02