Dieci anni fa, nella Piana di Gioia Tauro, un’aggressione ad alcuni braccianti immigrati scatenò quella che fu chiamata la “rivolta di Rosarno”. Una circostanza drammatica che rivelò come in quelle campagne vigessero condizioni di pesante sfruttamento e di degrado abitativo e sanitario dei lavoratori. Medu, presente da anni nella Piana con una clinica mobile, ha voluto stilare un report sulle condizioni attuali dei migranti che operano stagionalmente negli agrumeti, portando alla luce una realtà sconfortante: irregolarità salariali e contributive, violazioni delle norme sulle condizioni di lavoro, insediamenti abitativi più che precari, situazioni igienico sanitarie inaccettabili dimostrano che la legalità non si è ancora affermata. In un territorio dove ancora permane una tendopoli ministeriale, gli immigrati non sanno nemmeno di avere dei diritti, come quello dell’accesso alle cure e ai servizi socio-sanitari, in un ambiente dove le patologie sono in stretta connessione con le pessime condizioni di vita e di lavoro
Rosarno, cosa (non) è cambiato
Nella terra della rivolta dei braccianti del 2010 i migranti sono passati dal lavoro nero al lavoro grigio. La denuncia di Medici per i diritti umani. Intervengono Maria Rita Peca, Medu, e Ilaria Zambelli, Terragiusta. A cura di Simona Ciaramitaro
14 gennaio 2020 • 15:33