Una fase istituzionale delicata. Come mai nella storia repubblicana è capitato di vivere. Un Paese che ad oltre ottanta giorni dal voto ancora non ha un governo. E dove lo scontro politico è diventato un pericoloso scontro istituzionale. Il veto del presidente della Repubblica Mattarella al nome di Paolo Savona all’economia, ha scatenato una battaglia istituzionale senza precedenti. ABBASSARE TONI. Ma oltre la forma, sono i toni ad essere incandescenti in queste ore in cui la fibrillazione non è solo politica e sociale ma anche finanziaria, visto la reazione dei mercati e il ritorno di uno spread ai massimi livelli di allerta. E ancora l’attacco all’Europa, ai principi di unità e di solidarietà tra i popoli. “Bisogna abbassare i toni”, ha dichiarato ai microfoni di RadioArticolo1, l’economista Leonardo Becchetti. Secondo il dovente dell’Università di Tor Vergata, “si rischiava una crisi economica nata dal nulla e che ci stavamo creando da soli”. UN GOVERNO AL PIU’ PRESTO. “Una fase delicata anche per il mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale. È necessario accelerare i tempi di questa crisi e ricominciare a lavorare per il bene del Paese”, ha detto Stefano Granata, del Gruppo cooperativo Cgm, sottolineando l’importanza di portare avanti la riforma del Terzo Settore. Stefano Milani
L'incertezza non fa bene al sociale
L'instabilità politica si ripercuote sull'economia reale e sui diritti dei più deboli. Leonardo Becchetti (economista) e Stefano Granata (Gruppo cooperativo Cgm) concordi: “Serve coesione e senso di responsabilità”. A cura di Stefano Milani
30 maggio 2018 • 11:53