Il 2019 è stato l’anno in cui una giovane attivista svedese è riuscita a risvegliare l’opinione pubblica mondiale attorno a quella che ormai abbiamo imparato a conoscere e riconoscere come l’emergenza climatica. Greta Thunberg lo ha ripetuto in ogni angolo del mondo, nelle conferenze internazionali e nelle piazze, persino in quelle italiane: per salvare il pianeta non abbiamo più tempo. Nei mesi scorsi il segretario generale della Cgil Maurizio Landini aveva ospitato Greta nella sede di Corso d’Italia stringendole la mano, ringraziandola per l’impegno e consegnandole la tessera onoraria del sindacato. Era ancora il 2019, oggi siamo all’inizio del 2020, anno in cui la confederazione sceglie di dedicare proprio la sua tessera al binomio possibile e ancora troppo poco praticato: ambiente e lavoro. Obiettivo: un futuro sostenibile perché la sostenibilità è innanzitutto una questione di giustizia sociale come ricordava tempo fa ai nostri microfoni il sociologo Guido Viale. Il ricatto, lo scambio iniquo tra ambiente e lavoro, non sono ammissibili. Lo sanno bene migliaia di lavoratori e cittadini che hanno pagato con la propria salute scelte economiche e industriali scellerate. Lo sanno le vittime dell’amianto di Casale Monferrato e gli ex operai dell’Italsider di Bagnoli. È altissimo il prezzo pagato ovunque da chi ha lavorato in una delle troppe fabbriche di veleni. Oggi simbolo della sfida da vincere è, ancora una volta, l’ex Ilva di Taranto. Francesco Brigati, delegato sindacale della Fiom Cgil, guarda alla nuova tessera della Cgil, alle radici rosse di una pianta nuova che germoglia nel verde: “Sembra una tessera fatta ad hoc per la nostra vertenza, per la nostra città, per i lavoratori che vivono all’interno della nostra fabbrica: dietro quelle radici c’è il Novecento, nei germogli il futuro che impone un cambio di passo alle politiche industriali. E allora è proprio da Taranto, dal Mezzogiorno che riparte la sfida anche per il sindacato.” La tessera Cgil è la fotografia di un impegno e di un invito. Se il 2019 è stato l’anno in cui la contraddizione ambiente e lavoro è in qualche modo esplosa facciamo che il 2020 sia quello della ricomposizione che riconosca che non esiste tutela dell’ambiente senza tutela del lavoro e viceversa. Lo spiega Nino Baseotto, segretario nazionale del primo sindacato italiano e aggiunge: “iscriviamoci alla Cgil, un sindacato che lavora tutti i giorni per mantenere la parola data e realizzare i progetti che si propone e che vengono scelti democraticamente dai propri iscritti e delegati. Iscriviamoci e rendiamola più forte.”
Lavoro rosso, futuro verde
La Cgil apre il 2020 con una tessera dedicata ad ambiente e occupazione, per un futuro sostenibile. Con le voci di Greta Thunberg e Maurizio Landini. Interviste a Francesco Brigati, Rsu ex Ilva Taranto, Guido Viale, sociologo e Nino Baseotto, Cgil
2 gennaio 2020 • 12:23