La relazione del segretario generale Giuseppe Spadaro ha aperto alla Stazione Marittima di Napoli l'undicesimo congresso della Cgil Campania. "Nel corso degli ultimi anni - ha ricordato Spadaro - abbiamo dovuto affrontare importanti sfide nella nostra regione, le vicende interne, il commissariamento, le difficoltà organizzative, si sono innestate sulla dura crisi, economica e finanziaria, che pesantemente ha colpito il lavoro. I dati e l’esperienza quotidiana ci consegnano una Campania profondamente trasformata dalla crisi. Il lavoro dignitoso, in sicurezza, qualificato è l’unica risposta in grado di dare slancio all’economia campana e per farlo ha bisogno di investimenti strategici, pubblici e privati, in grado di sostenerne lo sviluppo". "La Campania e con essa il Mezzogiorno - secondo Spadaro - hanno bisogno, a partire dalla tragica situazione giovanile, di un piano per l’occupazione straordinario, che utilizzi al meglio gli investimenti pubblici in modo di sollecitare anche forti investimenti privati garantendo legalità, diritti e dignità. Sembra impossibile che il ciclo dei rifiuti sembra non trovare alcuna soluzione, i recenti roghi di Caserta e Acerra lo ripropongono con tutta la tragicità, le ecoballe sono lungo la ferrovia e gli impianti di moderno smaltimento arricchiscono le imprese del nord e dell’Europa, diminuisce persino la raccolta differenziata e il ritorno dell’Esercito attesta la pericolosità della situazione. Ed è assurdo che in un mondo globalizzato e iper-connesso, sia ancora impossibile per milioni di persone spostarsi e raggiungere con i mezzi pubblici i centri principali e i servizi indispensabili". "Interi settori - ha continuato Spadaro - rischiano la paralisi, per esempio in Campania nel settore della sanità i 16mila operatori persi in questi anni debbono essere sostituiti. Bisogna riconoscere che, nonostante il persistente commissariamento, il Presidente De Luca ha impresso un po' di nuova energia, avevamo unitariamente con CISL e UIL firmato un protocollo, ci aspettavamo di più. I nostri confronti sui tavoli tematici concordati per affrontare i temi cruciali della sanità campana, non tanti a dire il vero, sono stati sicuramente cordiali, ma non troppo risolutivi". "Sempre unitariamente con CISL e UIL e le categorie - ha ribadito Spadaro - abbiamo affrontato la grave situazione delle Partecipate regionali, in modo particolare quelle del settore ambientale; SMA Campania e Campania Ambiente e Servizi, un settore strategico con centinaia di operatori sempre in apprensione e risorse da reperire, c'è bisogno di portare a termine gli accordi e dare un futuro certo a servizi indispensabili e ai lavoratori. La nostra vocazione unitaria con CISL e UIL non è in discussione e comunque vada non lo sarà. In Campania, pur nelle reciproche difficoltà, come si può evincere da questa relazione, abbiamo affrontato insieme tantissime vertenze, protocolli, accordi, arrabbiature e purtroppo poche mobilitazioni". "Al termine di questo congresso - ha concluso Spadaro - non sarò più il segretario generale della CGIL Campania, già mi manca l’adrenalina per un impegno così difficile e prestigioso! Ringrazio chi sicuramente, in modo sincero, ha pensato che fosse ancora necessario il mio contributo, ma non si può essere “buoni per tutte le stagioni”, e qui la stagione politica e sindacale è cambiata per tutti, per chi lo vuole accettare ritenendolo giusto e per chi resiste. Ecco il punto di scommessa politica per chi avrà la massima responsabilità: alimentare e continuare nella costruzione e nella formazione di un gruppo dirigente, che pur essendo orgoglioso custode della nostra storia, sappia guardare al futuro con generosità, lealtà e competenza".
Il lavoro è
La relazione di Giuseppe Spadaro al Congresso regionale della Cgil della Campania
22 novembre 2018 • 12:56