da Rassegna sindacale Il giudizio della Cgil sul governo è netto: è un governo violento, e per noi la violenza è inaccettabile. Una lunga ed esaustiva riflessione politica, così è stata la relazione di Tania Scacchetti, segretario confederale della Cgil, che ha concluso oggi (giovedì 29 novembre) il IX congresso della Fisac, la Federazione dei lavoratori del credito e delle assicurazioni, che si è tenuta a Roma. Un governo ha aggiunto che non si fonda su unalleanza ma su un contratto, e che per questa sua particolare natura svilisce ab origine la relazione con i corpi intermedi e i soggetti della rappresentanza, ma anche con la stessa democrazia parlamentare. Un esecutivo che ragiona in termini plebiscitari: quando il ministro Di Maio dice, come ha fatto tempo fa, che chi non è daccordo con il Movimento 5 stelle non vuole bene allItalia, ricorda la celebre frase lo Stato sono io di Luigi XIV. Davanti alla platea di 307 delegati Tania Scacchetti ha concentrato la propria attenzione sul modello di disintermediazione proposto dal governo. Lesecutivo ha spiegato non rifiuta il confronto tout court, ma rifiuta lidea di un soggetto confederale che rappresenta lintero mondo del lavoro. Accetta il confronto individualmente, cerca risposte per ogni vertenza presa solo singolarmente. Anche il giudizio sulla prossima legge di bilancio è netto: Una manovra scellerata, che si dichiara espansiva pur essendo una finanziaria senza lavoro, senza crescita, politiche industriali, investimenti, ruolo del pubblico come volano di sviluppo. Una legge di bilancio in deficit, veicolata come del popolo, contro le precedenti che erano invece dei poteri forti, e in quei poteri forti mettono anche noi. Una finanziaria, infine, che si fonda su flat tax e condoni, con una logica del tutto rovesciata alle esigenze del mondo del lavoro, che sono quelle di chiedere di più a chi ha avuto di più. Il difficile rapporto con il governo sta ovviamente allinterno di un più complessivo rapporto con il mondo della politica e con le forze della sinistra. Le elezioni del 4 marzo hanno stravolto i paradigmi tradizionali, sono la fine di un percorso che vede, per quanto ci riguarda, un indebolimento del legame tra appartenenza sindacale e area politica che viene da più lontano, ha illustrato il segretario confederale. La politica è stata debole ha detto rispetto alle grandi trasformazioni della politica, abdicando alla sua funzione di regolazione di quei processi. E debole è stata la sinistra politica, che non ha saputo trovare risposte credibili a queste trasformazioni, non riaffermando la centralità del lavoro rispetto allo spaesamento e allimpoverimento economico, ma anche di prospettiva, del Paese. Ma la Cgil è di sinistra, ha asserito con nettezza Scacchetti, rimarcando che dobbiamo contribuire a colmare il vuoto attuale, non scendendo ovviamente nellagone politico, ma rafforzando il progetto autonomo della Cgil per una sinistra forte, come del resto abbiamo fatto con la Carta dei diritti e la campagna sui referendum. Molti sono stati i temi toccati nellintervento. Una notazione va sicuramente fatta sul ragionamento offerto sul tema dell'Europa. Il modello di democrazia europea che ha retto finora, fondato sul compromesso sociale tra capitale e lavoro, oggi è in crisi, ha dichiarato: SullEuropa dobbiamo assumere un ruolo importante, direi anche pedagogico, dellazione sindacale. Noi difendiamo lEuropa, seppure con tanti dubbi, anche perché lEuropa fa di tutto per farsi detestare, visto che seguita a orientarsi sullausterity e non sulla crescita, sul welfare come costo da ridurre e non come motore di sviluppo. In vista delle elezioni di fine maggio, dunque, la Cgil deve giocare un ruolo significativo, convincere le persone, perché lEuropa è lunico argine al protezionismo, ai dazi, agli oligopoli, che sono le risposte più negative per lavoratori e pensionati. Lultimo passaggio della relazione è stato dedicato a questa fase congressuale. In tutti i congressi svolti finora abbiamo messo il pluralismo come valore principale dellorganizzazione, rimarcando come il lavoro confederale si poggi sullassunzione di responsabilità da parte di tutti, ha detto Scacchetti, evidenziando come il documento Il lavoro è abbia ottenuto oltre il 95 per cento dei consensi: un documento che non è del futuro segretario generale, ma di tutto il gruppo dirigente della Cgil. Sulla base di questo criterio e di un percorso di ascolto ampio il segretario generale si è assunta la responsabilità, ma anche il dovere, di avanzare una proposta rispetto alla sua successione, proposta che ha trovato consenso non unanime dentro la segretaria confederale. Concludendo la relazione, Scacchetti ha precisato che nellindicazione della successione non cè mai stata lidea di mettere un uomo solo al comando, ma sempre e soltanto lidea di una responsabilità e di un progetto collettivo e forte, perché la Cgil o è collettiva oppure non è la Cgil. LA GIORNATA La giornata si è aperta con un articolato intervento dellEsecutivo nazionale donne, che ha posto laccento sugli sbilanciati rapporti di potere tra maschi e femmine, sulla persistenza della gerontocrazia politica maschile (definizione dovuta alla sociologa e filosofa Chiara Saraceno), sulla necessità di più incisive norme antidiscriminatorie, sul divario di genere (che vede lItalia all82esimo posto nel mondo, e ancora più giù nel campo della differenza salariale e dellaccesso al mercato del lavoro), sul linguaggio sessista e sugli stereotipi, sul fenomeno crescente dei femminicidi, infine sullurgenza di inserire nelle piattaforme contrattuali misure più stringenti contro la violenza sulle donne e in favore del superamento di ogni disuguaglianza e della migliore conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. La giornata è proseguita con lintervento di Angelo Di Cristo, capo dipartimento di Uni Finance (global union mondiale che rappresenta 237 organizzazioni nazionali). Lesponente sindacale ha rimarcato come in tutto il mondo la contrattazione sia sotto attacco, così come è sotto attacco la democrazia a causa del dilagare di formazione politiche fasciste e razziste. Di Cristo ha infine invitato il sindacato italiano a far conoscere di più le proprie realizzazioni, come il Fondo esubero o gli accordi contro le esternalizzazioni, perché sono esperienze che possono essere da guida anche per gli altri sindacati in tutto il mondo.