Bentrovati all’ascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Davide Colella. Lotto marzo. Su salari e occupazione la parità resta un miraggio. Il servizio di Giorgio Sbordoni. Il tetto di cristallo c'è ancora, c'è sempre. E a guardarci attraverso non è un bel vedere. I numeri li conosciamo bene, anche se di anno in anno suonano più grotteschi. Nell'orgia di progresso che ci circonda, l'unico ingranaggio bloccato resta quello che dovrebbe promuovere la parità di genere. Tra uomini e donne non c'è partita, anzi, c'è, dalla notte dei tempi, una partita truccata. Le prime, nel nostro Paese, sono di più, 31 milioni, contro 29 milioni di maschi. Eppure il 68,5 per cento del totale degli uomini lavora, contro appena il 49,4 per cento delle donne. Ma parliamo di medie, perché al sud il tasso di occupazione femminile resta il più basso d'Europa. E sui salari? In testa restano gli uomini, che si parli di dirigenti, quadri, impiegati o operai. Persino in pensione l'assegno di lei pesa, in media, del 37 per cento in meno. Se le andiamo a contare, nei settori che godono della luce dei riflettori, il gap è abissale: 6 rettrici contro 76 nelle università. Mille contro 7 mila tra i sindaci. 5 mila contro 17 mila tra i manager. Non una di meno. L'Italia delle donne scende in piazza per dire no alle discriminazioni. Alla base della protesta le violenze e i femminicidi, le molestie nei luoghi di lavoro, la precarietà e la privatizzazione del welfare, a difesa della legge 194 e contro il disegno di legge Pillon. A incrociare le braccia anche i settori dei trasporti, della sanità e dell'istruzione. Garantiti i servizi essenziali. A volto coperto. A Castel Giubileo, in provincia di Roma, prosegue la protesta dei magazzinieri impiegati per la multinazionale Zara. La Cgil ha denunciato l'aggressione agli addetti in presidio davanti ai cancelli da parte di un gruppo di vigilantes con manganelli e pistole elettriche inviati dalla cooperativa Faro che gestisce il sito. Senza il rispetto dei contratti di lavoro e il riconoscimento del salario dovuto la mobilitazione andrà avanti nei prossimi giorni. Buon compleanno. Apriva vent’anni fa il primo sportello di Banca Etica. Nata dall’impegno di numerose organizzazioni della società civile che volevano un istituto al servizio dello sviluppo sostenibile, che utilizzasse in trasparenza il risparmio di famiglie e organizzazioni per finanziare realtà no profit e imprese sociali. Oggi una realtà solida e riconosciuta a livello internazionale con decine di migliaia di clienti, 17 filiali in Italia e uffici a Bilbao, Madrid e Barcellona. L'acciaio in fumo. L'Ilva di Taranto dal 1945 a oggi. Una fabbrica e una città nella lunga parabola della siderurgia italiana, narrate per l'editore Donzelli dal giovane storico Salvatore Romeo, già curatore di una raccolta di scritti di Alessandro Leogrande sullo stesso tema. Ai nostri microfoni l’autore. (sonoro) Sette carati. In Burkina Faso mobilitazione di centinaia di cavatori rimasti a casa in seguito al passaggio di proprietà della miniera d'oro in cui erano impiegati. Gli operai chiedono di riprendere le attività per il nuovo gruppo del quale restano formalmente dipendenti. Nei mesi scorsi lo scandalo dei bambini sfruttati negli stessi tunnel, impegnati a scavare con le mani a 20 metri di profondità per pochi spiccioli. E’ tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it
Giornale Radio del Lavoro Edizione delle 13:00
A cura di Davide Colella
8 marzo 2019 • 12:54