Bentrovati all’ascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Davide Colella Quota 379. Tanti gli incidenti mortali in ambito professionale dall’inizio dell’anno. Una guerra silenziosa che continua a mietere vittime. L'ultima a Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, dove non ce l'ha fatta l'operaio edile precipitato nei giorni scorsi da un'impalcatura. I sindacati chiedono di riaprire il confronto sul ruolo della formazione, il benessere lavorativo e la responsabilità sociale di impresa. Ilva, bisogna voltare pagina. C'è attesa tra i lavoratori per gli incontri che oggi pomeriggio, a partire dalle 14.30, il ministro Di Maio avrà al Mise con le federazioni metalmeccaniche e il nuovo investitore, Arcelor Mittal. Al centro dei colloqui il destino dello stabilimento tarantino. Per le tute blu della Cgil, necessario riscrivere un finale diverso da quello prospettato nel contratto di aggiudicazione. Ascoltiamo la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David. (sonoro) Emorragia occupazionale. Nel Meridione, isole comprese, negli ultimi 6 anni sono stati chiusi 1020 sportelli bancari. Provvedimenti che hanno portato alla soppressione di oltre 7.600 posti di lavoro. I dati evidenziano come in molti Comuni non esista più uno sportello. Qua la mano. A Modena, dopo quasi due anni di trattative è stato rinnovato il contratto provinciale degli operai agricoli. Tra le novità un aumento delle retribuzioni, una regolamentazione degli appalti e un incremento dell'indennità di maternità. Interessati 10mila addetti. Con l'acqua alla gola. Il Giappone è in ginocchio per le inondazioni seguite al maltempo. Secondo fonti governative, sono già cento i morti accertati, mentre ancora si cercano dispersi. Numerosi operatori ferroviari hanno sospeso i servizi, mentre diverse aziende del settore auto sono state costrette a interrompere la produzione. Tumaranké. Il documentario girato con lo smartphone da 38 giovani migranti, risultato del progetto europeo Re-future con un gruppo di minori stranieri non accompagnati. Il servizio di Antonia Fama. Tumaranké è una parola che in lingua bambara, parlata in Mali, definisce chi si mette in viaggio alla ricerca di un futuro migliore. Per questo è stata scelta come titolo del documentario collettivo girato con uno smartphone da trentotto giovani migranti, prodotto da Dugong Films. Tumaranké è nato dal progetto europeo Re-future che ha coinvolto un gruppo di minori stranieri non accompagnati in un workshop di educazione all'immagine e filmmaking. Un percorso lungo un anno per sensibilizzare e stimolare il loro sguardo sulla realtà e imparare a esprimersi utilizzando in modo più consapevole lo strumento che ognuno di loro ha in tasca, lo smartphone. Il risultato è un diario intimo e sorprendente fatto di pezzi di vita, istanti e istantanee delle loro giovani esistenze lontane da casa. E’ tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it
Giornale Radio del Lavoro Edizione delle 11:00
A cura di Davide Colella
9 luglio 2018 • 11:01