da Rassegna sindacale “Con Susanna abbiamo condiviso molte esperienze in questi anni, a partire dall’essere state le prime due donne a guidare le grandi confederazioni sindacali italiane, lei la Cgil, io la Cisl”. Con queste parole Anna Maria Furlan, segretaria generale della Cisl, ha aperto il suo intervento di saluto al congresso della Cgil a Bari. Un intervento incentrato soprattutto sulla necessità di “esercitare la rappresentanza”, in una fase nella quale “la stessa democrazia rappresentativa viene messa in discussione”. “Quando si hanno 12 miloni di iscritti il tema non è se qualcun altro riconosce la nostra rappresentanza – ha detto Furlan - ma se siamo in grado ogni giorno di esercitarla”. “In questi anni in cui il valore del lavoro è messo fortemente in discussione, in questa lunga terribile crisi che ha reso più povero l'occidente – ha detto ancora la segretaria Cisl - siamo chiamati tutti insieme a una grande sfida: fare del lavoro il vero filo logico su cui costruire le nostre priorità e la nostra strategia”. E una prima occasione importante per esercitare la rappresentanza Cgil, Cisl e Uil l'avranno il prossimo 9 febbraio, con la grande manifestazione unitaria di Roma: “Quella piazza dirà con chiarezza che innanzitutto crescita e sviluppo significano futuro della dignità delle persone che rappresentiamo”. Poi, Furlan, raccogliendo gli spunti della relazione di Susanna Camusso, ha indicato la necessità di costruire altre due grandi iniziative unitarie: una sul Sud e una sull'Europa.
Furlan. La piazza di Cgil, Cisl, Uil per affermare il valore sociale del lavoro
Passione e rispetto: l'esperienza della guida al femminile del sindacato confederale
22 gennaio 2019 • 15:03