da Rassegna sindacale “Se il sindacato europeo e il movimento dei lavoratori non faranno sentire la loro voce, le prossime elezioni saranno un disastro per la prospettiva dell'Europa. Non è solo un tema che riguarda le organizzazioni sindacali che si trovano nella confederazione, credo che questo sia un tema che riguarda tutti noi”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Susanna Camusso nel suo intervento all’iniziativa che si è svolta oggi (19 novembre) alla Camera di Commercio di Milano per celebrare i cento anni di attività dell’Ilo, l’organismo responsabile dell’adozione e dell’attuazione delle norme internazionali del lavoro. Camusso ha poi ricordato il caso brasiliano e le lotte contro l’incarcerazione di Lula, sottolineando il legame storico la Cgil e la Cut: “Per usare le parole del sindacato brasiliano, dobbiamo costruire una piattaforma internazionale antifascista. È un tema che riguarda l'Europa e riguarda anche il nostro Paese; riguarda le relazioni che il movimento sindacale riesce a costruire fuori di sé, tocca il tema delle migrazioni. Permettetemi però in questa occasione – aggiunge la dirigente della Cgil – di fare uno straordinario abbraccio alle compagne e ai compagni della Cut perché indubbiamente, dopo una lunga stagione di lotta per la libertà di Lula e per la conquista delle elezioni, trovarsi Bolsonaro alla presidenza è una sofferenza che vogliamo condividere con loro”. Destino del Vecchio continente e lotta ai neofascismi. Ecco i due temi centrali, all’apparenza slegati e che invece devono stare insieme: “Una battaglia – ricorda Camusso – che si può condurre anche usando le convenzioni dell'Ilo, che sono uno strumento centrale dell'attività sindacale. Neppure l'Italia le ha ratificate tutte. Forse è bene che invece ci attrezziamo all'idea che dobbiamo rivendicare quella ratifica, perché l'attacco alla libertà di organizzazione e al diritto di sciopero non riguarda solo Paesi lontani, ma comincia seriamente riguardare anche l'Europa. Stiamo riscoprendo come il diritto di libera organizzazione dei lavoratori sia fondamentale: lo è quando Bolsonaro dice che le organizzazioni sindacali sono organizzazioni terroristiche, lo è quando governi come il nostro ignorano tutte le regole della rappresentanza e mettono insieme qualunque forma associativa perché questo è il modo migliore, per loro, per non avere vincoli di riconoscimento e di risposta”. C’è infine un tema di giustizia sociale che va affrontato a livello globale. “Gli effetti della globalizzazione della lunga crisi e dell'aumento delle diseguaglianze – osserva la sindacalista – hanno ridotto la giustizia sociale in tutti i campi, compreso il mondo del lavoro e la qualità della contrattazione”. E ciò avviene anche a causa “della continua riduzione dei perimetri e degli investimenti pubblici, cioè una delle ragioni principali della riduzione della giustizia sociale” e “delle spinte nazionalistiche che fanno alzare tanti muri, reali e virtuali”.
Diritti globali
Dove va l'Europa? Sindacato e lavoratori devono far sentire la loro voce. Le conclusioni di Susanna Camusso al Centenario dell'Ilo
19 novembre 2018 • 14:26