Al bando la pubblicità del gioco d’azzardo. La buona notizia arriva dal recente Decreto Dignità varato dal governo. Una sorta di rivoluzione copernicana per chi, da anni si batte su questo fronte. Nell'aprile 2015 le principali associazioni no slot in rappresentanza di oltre 5000 organizzazioni della società civile firmarono un Manifesto comune con quattro priorità per gli interventi legislativi. Al primo punto il divieto di pubblicità “in qualunque forma e in qualunque luogo”. PRIMO PASSO, ORA GLI ALTRI. C’è soddisfazione dalla Campagna Mettiamoci in gioco. Ai microfoni di RadioArticolo1, il portavoce don Armando Zappolini si porta avanti: “Raggiunto questo risultato, però, l’augurio è che tutte le forze politiche vorranno adoperarsi per approvare una legge quadro che regolamenti, in modo serio e articolato, tutto il settore, facendolo uscire da una situazione da far west che ha favorito la crescita di situazioni di dipendenza”. UN CALCIO ALLE SCOMMESSE. Un provvedimento molto temuto e osteggiato da parte del calcio professionistico. "Lo sport sociale invece sta con questo provvedimento", sottolinea ai nostri microfoni Marco Dotti, giornalista di Vita.it. In totale sono 200 i milioni investiti dal settore giochi in un anno, secondo una stima di Agipronews su dati degli operatori dell'industria. Circa il 70% si indirizza verso il mondo dello sport, sia in forma di pubblicità che di sponsorizzazioni. Stefano Milani
Azzardo senza spot
Nel decreto dignità al bando la pubblicità alle scommesse, ma basta per combattere un fenomeno di dimensioni sempre più preoccupanti? Intervengono don Armando Zappolini, Campagna Mettiamoci in gioco; Marco Dotti, No Slot. A cura di Stefano Milani
5 luglio 2018 • 12:07