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L’attenzione di tutti i media mondiali è concentrata sulla battaglia fino all’ultimo voto che si sta svolgendo negli Stati Uniti. I quotidiani italiani hanno proposto una prima uscita nella notte che viene “ribattuta” per quanto possibile all’alba. Sulle tv gli aggiornamenti dell’ultimo minuto. Intorno alle 7 Rainews 24 ha dato la notiizia dell’annuncio di vittoria da parte di Biden, subito “ribattuta” da Trump: no abbiamo vinto noi, “una grande vittoria”. “Battaglia negli Stati in bilico” è il titolo del Corriere della Sera. Repubblica parla di un “referendum sull’America”, mentre La Stampa titola: “L’America vota in massa: riprendiamoci l’anima”. Il manifesto – che dedica la copertina alle nuove misure contro la diffusione del coronavirus – titola in prima pagina “Biden-Trump, battaglia voto per voto”. Impossibile dare conto, in un momento di attesa come questo, di tutti i commenti e delle interpretazioni del voto americano. Vi proponiamo quindi solo un possibile percorso di lettura. Pillole in attesa dei risultati definitivi. Da quello che comincia a trapelare appare comunque evidente il punto di snodo sull’ambiente. Alcuni commentatori fanno notare che Biden avrebbe perso molti consensi in campagna elettorale con le sue dichiarazioni sul superamento del modello economico basato sul petrolio. E che al contrario Trump avrebbe riguadagnato consensi con la sua posizione contro il lockdown e le misure di contenimento del coronavirus.
Michael Walzer: quelle milizie armate in strada
Sul Corriere della Sera Massimo Gaggi intervista lo studioso Michael Walzer (a pagina 10), che parla dell’eredità lasciata da Trump (forse anche a se stesso). La democrazia – secondo Walzer – è stata stravolta dalla politica di Trump: “La sinistra, se governerà, lo farà in un mondo stravolto. Pensi solo alle frange della destra più radicale: era poca gente, quasi invisibile. Ora, invece, lui ha corteggiato, legittimato i gruppi paramilitari e quelli della supremazia dei bianchi. Gli ha dato visibilità e un ruolo politico. Risultato: ormai ci sono milizie armate ovunque. In alcuni casi, addirittura in sintonia con le polizie locali…”
Moises Naim: gli Usa superpotenza instabile
Su La Stampa Paolo Mastrolilli intervista il politologo Moises Naim (p. 13): “II sogno americano è in crisi, la polarizzazione è feroce: dalla sanità ai salari, il futuro governo dovrà includere tutti i cittadini. Gli Usa superpotenza instabile. Ci vuole un nuovo contratto sociale altrimenti democrazia a rischio".
Paul Auster: hanno votato tanti giovani
L’intervista al noto scrittore americano è su Repubblica, Antonio Monda a pagina 7. Paul Auster ha votato il 24 ottobre insieme alla moglie Siri Hustvedt, ma ha preferito portare a mano la busta al seggio invece di affidarsi alle poste: un esempio che la dice lunga sull'aria di sfiducia e preoccupazione che si respira nei confronti dell'attuale amministrazione. Sta vivendo con grande trepidazione queste ore di attesa del risultati elettorali: continua a controllare le proiezioni e il complicato gioco di scacchi che potrebbero portare al cambio di presidente. “Sarebbe un momento di liberazione dopo quattro agghiaccianti annidi buio”, dice nella sua casa di Brooklyn, dove il telefono continua a squillare: amici, colleghi e giornali di ogni parte del mondo. “C'è in ballo la democrazia, questa volta, e l'idea stessa dell'esperimento americano: lo hanno capito i cento milioni di elettori che sono già andati a votare. La buona notizia è che hanno votato molti giovani, la cattiva è che sono andati a votare in massa anche gli elettori di Trump…”
Sabino Cassese: le debolezze della Costituzione Usa
Il giurista scrive sul Corriere della Sera: “Se un merito ha avuto la presidenza Trump è stato quello d'aver messo ora sotto gli occhi di tutti le debolezze di quel modello tanto ammirato. La Costituzione americana ha 233 anni di vita. E la più longeva al mondo. Ha avuto in tanti anni solo 27 emendamenti, nonostante ne siano stati proposti più di diecimila. È anche una delle più difficilmente emendabili (ambedue le procedure di cambiamento previste sono troppo complicate e farraginose). Questo ha nutrito le strane idee degli “originalisti” (lo era il giudice costituzionale Antonin Scalia e lo è la nuova giudice Amy Coney Barrett, sua seguace), per cui i, giudici debbono sempre rispettare l'originaria volontà di chi scrisse una Costituzione antica di quasi due secoli e mezzo. Un modello tanto lontano nel tempo, pur pieno di tanti acuti accorgimenti per evitare il prevalere della “tirannide della maggioranza”, temuta da John Adams, James Madison e Alexis de Tocqueville, non è sempre in grado di reggere il peso dell'età…
Gabriele Romagnoli: quattro anni che hanno cambiato l’America
Su Repubblica (p.8) Gabriele Romagnoli ripercorre i quattro anni di presidenza trumpiana sia dal punto di vista poltico, sia soprattutto dal punto di vista culturale e mediatico. Trump non ha inventato un modo di essere. Fu Nixon nella famosa intervista a Frost a dire: "Se il presidente lo fa significa che non è illegale". Lo ha solo portato alle estreme conseguenze, ma oltre quelle si trova un precipizio che inghiotte ben più delle quindici qualità perdute dall'America in questi quattro anni…
E torniamo in Italia: le misure restrittive del nuovo Dpcm
Il governo conferma il “coprifuoco” dalle ore 22 alle 5. Saranno consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Per quanto riguarda la mobilità, nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell’Istituto superiore di sanità (Iss) - quelle caratterizzate da uno scenario di ’elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di ’massima gravità - ”è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. Nelle zone scenario 4 sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, tranne che per ragioni lavorative, di salute e per accompagnare i bambini a scuola. A scuola la mascherina sarà obbligatoria alle elementari e alle medie, anche quando i bambini sono seduti al banco, “salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili” con l’uso della mascherina. Nelle zone rosse anche per la seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza. Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, il Dpcm prevede uno smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione che nel settore privato, e ingressi differenziati del personale: Nel settore Pubblico sarà compito di ciascun dirigente garantire il massimo livello di smart working. Stretta sui trasporti: a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e di quello ferroviario regionale è consentito “un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento”; ciò con esclusione, però, del “trasporto scolastico dedicato”, ossia gli scuolabus.
Sul trasporto pubblico da segnalare un approfondimento di Collettiva.it con video e articoli di Davide Colella e Arianna Longo:
Napoli, la resistenza degli operai Whirlpool
Ne parla Marco Patucchi su Repubblica (p. 24) "L'Italia che resiste" canti da quarant'anni Francesco De Gregori. “Noi siamo l'Italia che resiste”, urlavano ieri le operaie e gli operai della Whirlpool che hanno occupato la stazione Centrale a Napoli prima di dirigersi in corteo verso la Regione. «Governo dove sei? Governo dove sei?...», cantavano in coro. Il governo è a Roma dove cerca di recuperare oltre un anno di tempo perduto e di costruire un futuro per le quasi 400 famiglie che vivono del lavoro della fabbrica di lavatrici di via Argine, chiusa dalla multinazionale Usa (gli ingressi dello stabilimento sono serrati da fascette di plastica blu). Un anno perso perché Whirlpool aveva annunciato il disimpegno, senza se e senza ma, nell'autunno scorso e c'era tutto il tempo non tanto per provare a convincerla a ripensarci, quanto a trovare soluzioni alternative per la sopravvivenza dello stabilimento diventato ormai simbolo del declino industriale italiano.
Ieri su Collettiva.it ha scritto Emanuele Di Nicola . Gli operai hanno scandito molti slogan: tra questi "Napoli non molla", "Lavoro, lavoro" e "Vergogna, vergogna" contro la decisione della chiusura. Hanno voluto sottolineare che la battaglia per tenere aperto lo stabilimento di via Argine non si è conclusa con la decisione aziendale, che ha confermato la dismissione del sito a partire dal 1° novembre. I manifestanti hanno poi lasciato la stazione e si sono diretti verso il centro direzionale. "È necessario che il governo passi dalle parole ai fatti, dando conseguenza alle dichiarazioni fatte, e costringa Whirlpool a riprendere l'attività produttiva nel sito di via Argine". Lo ha detto il segretario generale della Fiom Cgil Napoli, Rosario Rappa, partecipando alla manifestazione. "La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Whirlpool di Napoli continua e si intensifica. La tensione sta crescendo", ha aggiunto. Se una svolta non avverrà in tempi brevi, infine, "il rischio è che la vertenza possa precipitare in questione di ordine pubblico, di cui non hanno bisogno nè i lavoratori della Whirlpool, nè la città di Napoli".
Domani lo sciopero dei metalmeccanici. E il Corriere critica il sindacato
L’attacco arriva da Dario Di Vico che in un corsivo nelle pagine interne del Corriere della Sera (p.34) critica la decisione dei sindacati dei metalmeccanici di confermare lo sciopero di domani sul contratto. Per la serie c'è sempre una prima volta – scrive Di Vico - in questo complicatissimo 2020 vedremo l'abbinata di scioperi nelle fabbriche e coprifuoco nelle strade. Domani, infatti, i metalmeccanici di Fim-Fiom-Uilm hanno confermato l'astensione di 4 ore decisa quando la curva dei contagi non era così preoccupante. Il rinnovo dei contratto dei meccanici è da sempre l'appuntamento clou delle relazioni industriali italiane e - quindi l'episodio si carica di un valore. assoluto, Ma ha senso chiamare alla lotta i lavoratori in una situazione caotica come l'attuale? Direi proprio di no, anche perché basta ascoltare le voci di dentro del sindacato e registrare la quasi unanimità delle previsioni: del rinnovo si finirà per parlarne non prima del 2021. E allora perché confermare lo sciopero? Perché non dare una prova di responsabilità nella migliore tradizione del sindacalismo italiano che con i Lama, Camiti e Benvenuto è stato sempre attento a non mettere troppa distanza tra le rivendicazioni delle confederazioni e il sentire comune del Paese?...”Colpire con lo sciopero quel segmento del sistema economico che contribuisce a tenere su il Pil – conclude il suo ragionamento Di Vico - è un'operazione alla Tafazzi. In un Paese più povero e fiaccato è difficile che possano spuntare fuori i soldi per soddisfare le richieste salariali”.
Passando dal Corriere a La Stampa, da segnalare un “retroscena” a cura di Alessandro Barbera e Ilario Lombardo sulle posizioni della Cgil e di Confindustria sulla situazione di tensione che si sta determinando nel paese con le nuove misure che colpiscono soprattutto alcune fasce economica. Barbera e Lombardo si spingono a parlare di “tregua con Landini e Bonomi per evitare la bomba sociale: governo, imprese e sindacati temono che le manifestazioni dei “non garantiti” sfuggano di mano. (a pagina 5)
Didattica a distanza, oggi gli studenti protestano a Roma
Ne dà notizia Roberto Ciccarelli sul manifesto (p. 2) Stamattina a Roma, in Viale Trastevere, sulle scalinate del ministero dell'Istruzione ci sarà la clamorosa protesta degli studenti contrari alla didattica a distanza e alla chiusura delle scuole. Porteranno computer, tablet e cellulari per svolgere le loro lezioni a distanza. “La Dad è una sconfitta per tutti, non permette l'accesso universale all'istruzione e non garantisce il diritto allo studio”. Continua la raccolta firme contro la chiusura delle scuole lanciata dal movimento “Priorità alla scuola”. Ieri sera aveva raggiunto quota 8100. “Questa chiusura è un enorme fallimento, di cui la classe dirigente italiana dovrebbe rendere conto di fronte a tutti e soprattutto alle giovani generazioni. Le scuole sono una garanzia contro la diffusione del virus, applicano protocolli rigidi. Si devono potenziare la medicina scolastica e i servizi di trasporto pubblico». Il movimento annuncia nuove mobilitazioni nelle prossime settimane. Stando a una bozza del nuovo Dpcm diffusa dal governo ieri, le superiori saranno chiuse al 100% e tutti andranno in didattica a distanza
Borgo Mezzanone: scritte fasciste sulla sede Cgil
La notizia su vari giornali locali. Il Quotidiano del Sud riporta la denuncia del sindacato: svastiche e la scritta “viva il duce” sono state fatte nella notte tra domenica e lunedì sulle porte della sede Cgil di Borgo Mezzanone (Foggia). “Ieri sera (domenica ndr), ospite della trasmissione Rai `Che tempo che fa?', il nostro segretario generale Maurizio Landini è tornato a chiedere lo scioglimento di organizzazioni e aggregati neofascisti. Le stesse mani vigliacche - denunciano i segretari generali della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e della Camera del Lavoro di Foggia, Maurizio Carmeno - che nella notte hanno omaggiato la Camera del Lavoro di Borgo Mezzanone, luogo simbolo della partecipazione e della integrazione, di scritte e simboli inneggianti al fascismo e al nazismo. Un atto ignobile che arriva a ridosso dell'anniversario della scomparsa di Giuseppe Di Vittorio, il padre del sindacato italiano, indomito antifascista». A Borgo Mezzanone ha sede la baraccopoli abusiva in cui vivono molti migranti che lavorano nei campi della provincia di Foggia. “Provvederemo a denunciare alle autorità competenti l'accaduto - aggiungono i sindacalisti - continuando a manifestare perplessità circa la tolleranza che le istituzioni statali concedono a tali aggregati”.
Ieri su Collettiva.it ha scritto Martina Toti:, che oltre a riprendere le dichiarazioni dei segretari Gesmundo e Carmeno, riporta il comunicato di solidarietà della Flai Cgil: "La Cgil Puglia anche in questa occasione non è sola e non si farà intimidire da questo ignobile fatto. Colpire in questo modo la sede di Borgo Mezzanone - spiega in una nota la federazione che rappresenta i lavoratori del settore dell'agroindustria - significa anche colpire il lavoro e l’impegno di chi ogni giorno è al fianco di chi ha più bisogno, al fianco dei lavoratori migranti, che vivono in condizioni estreme e difficili e trovano nel sindacato e nelle sue sedi un 'luogo' all’insegna della solidarietà, dell’integrazione, del riscatto. Nelle sedi come quella di Borgo Mezzanone si combatte contro il caporalato e lo sfruttamento, che colpisce i lavoratori stranieri quanto quelli italiani, e si pratica la democrazia e l’antifascismo in nome della nostra Costituzione fondata sul lavoro. Tutte attività che probabilmente danno fastidio a chi vuole alimentare razzismo, intolleranza, divisioni, in Puglia come in tutto il Paese". La promessa e l'impegno sono quelli di sempre: esserci, continuare a operare e a sostenere i tanti lavoratori spesso vittime di caporalato e violenze. Gli atti intimidatori non fermeranno una presenza che affonda le sue radici nella storia e che si batte per un futuro migliore.
La Cgil in tv
Appuntamento questa sera alle 23.25 su Rai2, con il programma "Restart-L'Italia ricomincia da te", talk condotto da Annalisa Bruchi con Aldo Cazzullo. Cassa integrazione e licenziamenti, smart working e come cambia il mondo del lavoro: se ne parlerà con Maurizio Landini, segretario generale Cigl. E ancora, l'emergenza sanitaria e le sue ripercussioni in ogni settore della nostra vita: dalla salute all'economia, dalla socialità alla sicurezza dei trasporti, passando per la tensione sociale e le proteste che infiammano le piazze. Ospiti: Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, Giovanni Toti, presidente Regione Liguria, Flavio Cattaneo, vice presidente esecutivo di Italo.
Dall’agenda Cgil
Domani: Lo Spi Cgil del Piemonte parlerà di Recovery FundPer domani lo Spi Cgil Piemonte ha organizzato il video incontro con l'economista Carlo Cottarelli sul tema "Recovery Fund: rischio o opportunità?", giovedì 5 novembre alle 14.30. Il Recovery Fund, che l’Europa ha destinato all’Italia, è la misura finanziaria che cambia la politica dell'Unione, investendo sul rinnovamento economico, produttivo e sociale in un’inedita forma solidale. per seguire l'evento, collegarsi alla pagina Facebook Cgil Piemonte.
6 novembre: Rai, bene pubblico. Iniziativa Slc con LandiniLa Slc Cgil, il sindacato dei lavoratori della comunicazione, organizza per venerdì 6 novembre una iniziativa sul servizio pubblico televisivo con il tittolo Rai: bene pubblico in un Paese che cambia. Previsti vari interventi di esperti e protagonisti del giornalismo televisivo. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Si potrà seguire l’evento i diretta sulla piattaforma multimediale Futura Lab dalle ore 10.Il programma sul sito della Cgil:
Tutti gli appuntamenti
Per tutti gli appuntamenti in calendario vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale: e l’agenda di Collettiva.it.